I miracoli di Gesù

(004)

Guarigione del cieco a Cafarnao (58.7)

"Ecco il cieco."
Il poveretto avanza fra Giacomo e Giovanni. Ha fra le mani un bastone, ma non se ne serve, ora. Va meglio affidandosi ai due.
"Ecco, uomo, il Maestro ti sta avanti."
Il cieco si inginocchia: "Signor mio! Pietà."
"Vuoi vedere? Alzati. Da quando sei cieco?"
I quattro apostoli fanno gruppo intorno ai due.
"Da sette anni, Signore. Prima vedevo bene e lavoravo. Ero fabbro in Cesarea Marittima. Guadagnavo bene. Il porto, i molti commerci, avevano sempre bisogno di me per lavori. Ma nel battere un ferro ad ancora, e puoi pensare se era rosso per esser morbido al colpo, se ne partì una scheggia rovente e mi bruciò l'occhio. Li avevo già malati per il calore della fucina. Persi l'occhio colpito, e l'altro pure si spense dopo tre mesi. Ho finito i risparmi ed ora vivo di carità..."
"Sei solo ?"
"Ho sposa e tre figli piccolini...; di uno non so neppure il volto... e ho una madre vecchia. Eppure ora è lei e al moglie che guadagnano un po' di pane, e con questo e l'obolo che io porto, non si muore di fame. Se mi guarissi!... Tornerei al lavoro. No chiedo che di lavorare da buon israelita e dare un pane a quelli che amo.""
"E sei venuto da Me? Chi ti ha detto?"
Un lebbroso che tu hai guarito ai piedi del Tabor, quando tornavi al lago dopo quel discorso così bello."
"Che ti ha detto?"
Che Tu puoi tutto. Che sei salute dei corpi e delle anime. Che sei luce alle anime e ai corpi, perchè sei la Luce di Dio. Lui, il lebbroso aveva osato mescolarsi alla folla, a rischio di essere lapidato, tutto avvolto in un mantello, perchè ti aveva visto passare, diretto al monte, e il tuo viso gli aveva messo in cuore una speranza. Mi ha detto: <Ho visto in quel viso qualchecosa che mi ha detto: lì è salute, va'! E sono andato. E così mi ha ripetuto il tuo discorso e mi ha detto che Tu lo hai guarito toccandolo senza ribrezzo con la tua mano. Tornava dai sacerdoti dopo la purificazione. Io lo conoscevo, perchè l'avevo servito quando aveva fondaco in Cesarea. Sono venuto domandando per città e paesi di te. Ti ho trovato.... Pietà di me!"
"Vieni, troppo viva è la luce ancora per uno che esce dal buio!"
"Mi guarisci, allora?"
Gesù lo guida verso la casa di Pietro, nella luce attenuata dell'orticello, se lo pone di fronte, ma in modo che gli occhi guariti non abbiano a prima visione il lago ancor tutto marescato di luce. L'uomo pare un bambino dolcissimo, tanto si lascia fare senza neppur chiedere.
"Padre! La Tua luce a questo tuo figlio!" Gesù ha stese le mani sul capo dell'uomo in ginocchio. Sta così un attimo. Poi si bagna la punta delle dita di saliva e sfiora con la sua destra gli occhi aperti, ma senza vita.
Un attimo. Poi l'uomo sbatte le palpebre, se le soffrega come chi esce dal sonno e ne ha nebbia negli occhi.
"Che vedi?"
"Oh!...oh!...oh, Dio Eterno! Mi pare... mi pare...oh! che vedo... ti vedo la veste... è rossa, non è vero? E una mano bianca... e una cintura di lana...Oh! Gesù buono.... vedo sempre meglio, più mi abituo a vedere... Ecco l'erba del suolo...e quello è un pozzo certo. e lì c'è una pianta di vite..,."
"Alzati, amico"
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